venerdì 28 febbraio 2014

Cinecittà cade a pezzi e i lavoratori ne pagano le conseguenze

<<Ho presentato un’interrogazione per tutelare i lavoratori a rischio che operano negli studi cinematografici di Cinecittà, nonché tutto l’indotto complessivo degli addetti, delle professioni e delle aziende che operano in Italia nella produzione cinematografica. Parliamo di circa 8000 risorse direttamente impegnate nel settore dello spettacolo e del cinema, 12.000 aziende che lavorano nel settore della produzione di contenuti, 250.000 persone impegnate nella filiera produttiva e nelle tecnologie collegate.

martedì 25 febbraio 2014

Caso Fiat: rassicurazioni del Mise su un piano societario ancora da chiarire

 
<<Il Ministero dello sviluppo ha risposto alla mia interrogazione con la quale sollecitavo l’istituzione di un tavolo di confronto con i rappresentanti della Fiat per ottenere chiarimenti sul nuovo assetto societario, che prevede, oltre alla nuova denominazione - Fiat Chrysler Automobiles NV - le sedi legale e fiscale all’estero. Di fronte all’evidenza di  una società che dopo avere ricevuto consistenti finanziamenti dallo Stato italiano vuole trasferire le sue attività all’estero, avevo avanzato la concreta proposta di mantenere il centro decisionale del gruppo in Italia, attraverso la presenza dell’unità di progettazione e ricerca e, ovviamente, avevo richiesto iniziative per salvaguardare i livelli occupazionali.

sabato 22 febbraio 2014

Centri per l’impiego? No, solo depositi di curricula!


I centri per l'impiego sono uffici della pubblica amministrazione istituiti per gestire il mercato del lavoro e promuovere politiche attive per collocare i lavoratori. Questi enti dovrebbero effettuare preselezioni per favorire l'incontro tra domanda e offerta di lavoro, ma di fatto accrescono la burocrazia e determinano consistenti costi.
Rizzetto: <<è una questione che non può essere più rimandata, ma va in concreto affrontata con idonei interventi di riforma. Sono circa 556 i centri per l'impiego presenti in Italia presso i quali lavorano 10.000 dipendenti pubblici, tuttavia, solo il 2-3 % delle assunzioni sono determinate dal loro intervento, a fronte di un costo pubblico che sembra si aggiri attorno i 500 milioni di euro all'anno.

venerdì 21 febbraio 2014

Energie rinnovabili: è illegittimo l’obbligo di accatastamento di impianti fotovoltaici istallati con finalità di risparmio energetico

L’Agenzia delle Entrate sostiene, con la circolare n. 36/E del 19 dicembre 2013, che l'impianto fotovoltaico istallato sul tetto di un edificio è sottoposto all’obbligo di accatastamento quando ha una potenza superiore ai 3,00 Kwp. Ciò onera il proprietario di un aumento delle imposte che hanno come base il valore catastale, anche quando l’investimento è stato effettuato per risparmio o autoconsumo.
Rizzetto: <<è assurdo che l’obbligo di accatastamento del fotovoltaico coinvolga anche edifici al servizio di utenze domestiche o delle piccole e medie imprese. Troppo spesso nel settore vengono adottati provvedimenti che invece di incentivare questi virtuosi investimenti, nel rispetto nella normativa in materia, addirittura li scoraggia. Ho presentato quindi un’interrogazione per fare urgentemente chiarezza sulla questione. 

Sul collegamento Pontebba-Pramollo: NO a un progetto che finirà per avvantaggiare solo l’Austria. SI invece alla riqualificazione dei poli sciistici della nostra Regione»


Rizzetto: «Purtroppo i poli sciistici del Friuli Venezia Giulia hanno registrato un calo di presenze del 32%. Invece di sostenere la realizzazione del collegamento Pontebba-Pramollo, tanto caro alla senatrice De Monte, la Regione deve impegnarsi al massimo per riqualificare i nostri centri turistici. La montagna sta vivendo una crisi troppo grave per accettare un’opera di questa portata che andrebbe a tutto vantaggio dell’Austria».
«Dovremmo chiedere alle 5 stazioni sciistiche del Friuli Venezia Giulia quale sia la loro posizione in merito a questo progetto e al finanziamento, da parte della Regione, di circa 40 milioni di euro. Un importo importante che rappresenta ancora solo un impegno di spesa e non un esborso certo di fondi pubblici».

giovedì 20 febbraio 2014

NO alla cattura e all’allevamento di animali da pelliccia!

E’ noto il trattamento barbaro e crudele riservato agli animali utilizzati nell’ambito dell’industria della pelliccia e, ciò non solo per quanto riguarda gli allevamenti stranieri, in particolare, i tanto condannati allevamenti cinesi, ma anche quelli italiani. Le indagini condotte da alcune associazioni animaliste presso gli allevamenti italiani testimoniano immagini crude e spaventose che mostrano animali coscienti, appesi su assi di legno, ai quali viene strappata la pelliccia, tra grida di dolore, senza alcuna esitazione.
Rizzetto: <<un Paese civile, dove, secondo il rapporto Eurispes del 2011, l'83% degli italiani dichiara di essere contrario alle pellicce, non può ritenere leciti la cattura, l’allevamento e l’uccisione di animali, attraverso metodi che ingenerano atroci sofferenze e per il soddisfacimento di futili esigenze umane. Per questo motivo ho presentato un'interpellanza parlamentare per chiedere l'interveto del Ministro dell'Ambiente affinchè venga vietata, definitivamente, l'uccisione di animali da pelliccia.

Etichette alimentari: necessari maggiori controlli a tutela dei consumatori e del made in Italy


Presentata un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Agricoltura, al Ministro della Salute e al Ministro dello sviluppo economico dopo i risultati di alcune ispezioni presso noti stores della grande distribuzione (Eataly, Coop e Carrefour) che hanno fatto emergere l’esigenza di maggiori controlli sull’etichettatura dei prodotti alimentari. Sono molteplici, infatti, gli alimenti presentati attraverso informazioni false e ingannevoli.
Rizzetto: <<troppo spesso i prodotti alimentari vengono pubblicizzati vantando origine italiana, sostenibilità ambientale e, in generale, caratteristiche che in concreto non sussistono. Vi è, inoltre, un problema di tracciabilità ossia la possibilità di risalire alla storia e alle trasformazioni di un prodotto alimentare attraverso informazioni documentate.

martedì 11 febbraio 2014

Barriere architettoniche: presentata un’interrogazione per rendere accessibile ai disabili la piazza più importante di Udine



Il Coordinamento provinciale delle associazioni dei disabili ha denunciato la condotta di Giulia Picchione, Soprintendente per i beni archeologici del Friuli Venezia Giulia, per non aver adottato alcun intervento per lo sviluppo del progetto di realizzazione di una nuova rampa, indispensabile per consentire l’accessibilità ai disabili al plateatico di piazza San Giacomo, la piazza più importante di Udine.
Rizzetto: <<ho interrogato il Ministro dei beni culturali affinché si proceda all’adozione di un progetto che consenta l’accesso ai disabili al plateatico di piazza San Giacomo. L’ accesso, ad oggi, non è possibile a causa della presenza di un dislivello che rialza la parte centrale della piazza. Bisogna inoltre verificare se vi siano responsabilità della Soprintendente per i beni architettonici e ambientali del Friuli Venezia Giulia, per il mancato intervento di adeguamento della piazza.

martedì 4 febbraio 2014

Caso Fiat: presentata un’interrogazione per fare chiarezza sul nuovo piano societario


E’ ormai noto che la Fiat, storico gruppo industriale italiano, ha acquisito il 100% della società statunitense Crysler e muterà denominazione in Fiat Chrysler Automobiles NV.
RIZZETTO: “l’Italia potrebbe perdere una parte del suo ruolo strategico nelle decisioni che riguardano la società poiché il nuovo piano societario proposto dall’amministratore delegato, Sergio Marchionne, prevede la sede legale ad Amsterdam nonché la collocazione del domicilio fiscale a Londra; la società chiederà, inoltre, la quotazione delle azioni a New York, ma rimarrà la quotazione secondaria in Borsa a Milano”