«Trovo che sia
vergognoso che ci siano politici
che invece di adempiere il proprio mandato, siano impegnati ad arredare l’ufficio
con opere che vengono appositamente sottratte ai nostri musei. E’ questo il
caso della sottosegretaria di Stato, Simona Vicari, che ha richiesto al
Ministero dei beni culturali quadri d’autore per “abbellire” il proprio ufficio.
Ciò che è ancora più assurdo è che tale richiesta sia stata accolta e la
sottosegretaria riceverà, a costo zero, opere del patrimonio culturale pubblico
che potrà scegliere presso i musei statali romani.
E' inammissibile che vengano conferite opere d’arte di proprietà pubblica in prestito a politici e altre autorità, per l'interesse di rendere più prestigiosi i propri uffici. Ho chiesto al Governo di adottare urgenti provvedimenti per vietare questa assurda pratica e disporre il censimento di tutte le opere conferite per rappresentanza sino ad oggi, per riportarle ai nostri musei e renderle accessibili a tutti. La funzione del Ministero dei beni culturali è la tutela, la valorizzazione e la pubblica fruizione del nostro ricco e prezioso patrimonio culturale e non di certo la sottrazione di opere d’arte ai musei nazionali, per soddisfare futili desideri di esponenti politici. Tale pratica costituisce un grave danno all’interesse pubblico e dunque deve essere immediatamente fermata».
E' inammissibile che vengano conferite opere d’arte di proprietà pubblica in prestito a politici e altre autorità, per l'interesse di rendere più prestigiosi i propri uffici. Ho chiesto al Governo di adottare urgenti provvedimenti per vietare questa assurda pratica e disporre il censimento di tutte le opere conferite per rappresentanza sino ad oggi, per riportarle ai nostri musei e renderle accessibili a tutti. La funzione del Ministero dei beni culturali è la tutela, la valorizzazione e la pubblica fruizione del nostro ricco e prezioso patrimonio culturale e non di certo la sottrazione di opere d’arte ai musei nazionali, per soddisfare futili desideri di esponenti politici. Tale pratica costituisce un grave danno all’interesse pubblico e dunque deve essere immediatamente fermata».
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