La politica ha fallito per l'ennesima volta la sua missione.
Qualora Electolux (e sembra sia cosí) abbia preso contributi pubblici per fare restare il lavoro in Italia, ebbene, li restituisca prima di chiudere e delocalizzare.
Se Maometto non va alla montagna la montagna va a Maometto.
Se Elecrolux non va in Polonia é la Polonia a venire in Italia.
Come? Semplice.
Portando gli stipendi polacchi (700/800 euro mese) qui da noi, riducendo di fatto di un 40/45% le buste paga dei lavoratori.
I sindacati ci hanno provato, la Regione ci ha provato, la Provincia ci ha provato, i parlamentari (e non il Parlamento) ci hanno provato...
Sembra ormai peró che la strada che si é intrapresa sia invariabile ed immodificabile, l'azienda ha deciso, non presentando neppure per Porcia un piano.
Le produzione di lavatrici costa troppo ed all'italiano non interessa molto se sulla targhetta ci sia scritto "Made in Italy" o "Made in Poland" o meglio ancora "Made in China".
Non basta piú delocalizzare. Costa pure. Il passaggio ulteriore é adeguare la paga a quella di altri paesi ove il costo del lavoro é evidentemente piú basso. É una fase drammatica. Il caso Electrolux potrebbe diventare un esempio dal quale trarre giurisprudenza.
Volete lavorare? Volete salvarvi? Volete almeno uno straccio di occupazione?
Vi pago meno, questo é. Di piú non ce la faccio, altrimenti, arrivederci. In barba ai contratti.
Il Ministro Zanonato prenda atto che nei confronti di Elecrolux, Idealstandard, Micron, Latterie Friulane, Merloni e molte altre aziende, ha fallito.
Fallito miseramente per mere logiche provinciali e per seguire il vento laddove esso tira meglio.
Ma molto spesso serve andare controvento caro Ministro, serve battere un pugno sul tavolo e saper dire di no, saper andare controcorrente al costo di perdere qualche voto.
Non basta litigare con la Presidente Serracchiani e giocare a chi ha piú ragione (via Twitter...).
La commissione Lavoro pubblico e privato della Camera dei Deputati sará a breve in missione in Friuli Venezia Giulia per ascoltare e trattare questi temi.
Sará troppo tardi: ascolteremo solo la rabbia e non le proposte, sentiremo la disperazione e non la speranza, registreremo un altro fallimento e non un passo avanti.
Ognuno tiri le sue conclusioni e se ne assuma la responsabilitá, nei confronti dei cittadini e dei lavoratori.
Ci sono pochi soldi, mancano fondi...
Alcune cifre? 7,5 miliardi per svendita Banca d'Italia, 50 miliardi all'anno per Fiscal Compact, 16/18 miliardi per acquisto F-35, 90 miliardi di elusione fiscale sul gioco d'azzardo, 130 milioni in Friuli Venezia Giulia per costruire strade.
In un momento come questo le risorse le dovrebbero gestire i padri e le madri di famiglia e lo Stato, a questo punto, non é un buon padre di famiglia, non capisce le urgenze.
Nessuna risorsa per taglio cuneo fiscale, per il taglio dell'irap, per il reddito minimo garantito, nessuna misura per la sburocratizzazione, nessuna idea per fermare Equitalia, nessun passaggio per ridefinire il patto di stabilitá dei Comuni, nessuna revisione degli stipendi e ruoli della pubblica amministrazione.
Onorevoli Colleghi! Almeno voi che potete permettervelo pagate il canone Rai e godetevi lo spettacolo.
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