lunedì 1 dicembre 2014

Approvato il mio ordine del giorno contro la delocalizzazione delle imprese

Testo dell' ordine del giorno.
La Camera, esaminato il disegno di legge recante Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato”;
Premesso che:
le tasse, la burocrazia, il costo del lavoro, il deficit logistico-infrastrutturale, l'inefficienza della Pubblica amministrazione, la mancanza di credito e i costi dell'energia rappresentano degli ostacoli spesso insuperabili che hanno indotto molti imprenditori italiani a trasferirsi in Paesi esteri dove le condizioni delle aziende sono più favorevoli;uno studio della CGIA di Mestre riporta che, dal 2000 al 2011, ben 27.100 imprese italiane (48% del commercio all’ingrosso e 29% del manifatturiero) hanno trasferito all’estero almeno una parte dell’attività produttiva con la creazione di oltre 1,5 milioni di posti lavoro oltre confine. Nel periodo 2008-2011, la delocalizzazione è cresciuta del 4,5%;
attualmente  tale  percentuale continua  a lievitare, visto il particolare periodo di crisi;
le Regioni più investite dalla "fuga" delle proprie aziende verso l'estero sono quelle del Nord: la Lombardia ( 9.647),  il Veneto (3.679); l’ Emilia Romagna (3.554); il  Piemonte (2.806); complessivamente le aziende delocalizzate  costituiscono oltre il 72% del totale delle imprese che hanno lasciato il nostro Paese;
la delocalizzazione  ha una valenza economica, ma anche sociale e politica., poiché genera  disoccupazione nell'area in cui ha origine.
Considerato che:
la Francia ha introdotto la  cosiddetta “legge Florange”, con cui si  impone alle imprese con più di mille dipendenti di adoperarsi per trovare un compratore che rilevi l’azienda e che prosegua la produzione in territorio francese. In caso di inadempienza e conseguente chiusura e delocalizzazione dell’attività produttiva, l’azienda verrebbe condannata a pagare una multa fino al 2% del fatturato, nonché  << alla restituzione degli aiuti statali ricevuti nei due anni precedenti alla delocalizzazione>>;
le aziende italiane usufruiscono di finanziamenti e incentivi per la promozione e lo sviluppo imprenditoriale;
Impegna il Governo:
ad assumere iniziative  utili volte ad accertare  gli eventuali contributi pubblici che l’azienda che intende delocalizzare la propria produzione all’estero ha ottenuto, sotto qualsiasi forma,  negli ultimi quindici anni, disponendo la restituzione dei contributi pubblici incassati.
Walter Rizzetto


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