Scomparsa del tecnico italiano Gianluca Salviato: «La Farnesina è incapace di tutelare l’incolumità fisica dei lavoratori italiani in Libia»
Gianluca Salviato, il tecnico
dell’impresa friulana “Enrico Ravanelli” di Venzone, è scomparso lo scorso 22
marzo in Libia, dove l’impresa sta realizzando alcune opere infrastrutturali.«Ho
presentato un’interrogazione per conoscere quali provvedimenti siano stati
adottati dal Ministro degli Affari esteri per rintracciare Salviato, a rischio vita anche perché malato di diabete. Ritengo
che il Ministero degli esteri abbia delle gravi responsabilità nella scomparsa
del tecnico. Devono essere tutelati i lavoratori delle imprese italiane che
operano in Libia, considerando la situazione a rischio sicurezza che sussiste
nel paese africano. Già con una precedente interrogazione del 4 febbraio
scorso avevo denunciato il sequestro di altri due operai, poi rilasciati, in
territorio libico. Il governo è ben consapevole dei rischi che corrono
quotidianamente i lavoratori delle nostre imprese presenti in Libia.
La
scomparsa di Gianluca Salviato è l’ennesima prova dell’incapacità della Farnesina
di promuovere azioni per tutelare l’incolumità fisica dei nostri concittadini.
Inoltre, la situazione è resa più grave dal fatto che il Ministero degli esteri
non si adopera adeguatamente per la liquidazione dei crediti delle imprese
italiane in Libia successivi alla crisi del 2001. La mancata liquidazione
di questi crediti, oltre a provocare direttamente la crisi delle aziende
coinvolte, ha costretto gli imprenditori e gli operai delle stesse a continuare
ad operare in Libia pur di far “sopravvivere” le loro attività e mettendo a
repentaglio la loro vita».
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