«Mi chiedo come si voglia garantire la sicurezza nel nostro Paese se continuiamo ad indebolire il
comparto preposto, con tagli alle risorse a dir poco irragionevoli. La cosiddetta “spending
review” ha ridotto letteralmente a “pane e acqua” l’Arma dei
Carabinieri. Per risparmiare sono stati effettuati tagli sulle vettovaglie. Addirittura i militari possono spendere per la cambusa solo 2.60 euro a pasto per
ciascuno, mettendo di tasca propria quanto eccede. Inoltre, sono costretti a provvedere da soli alla preparazione dei pasti. E’ una situazione
assurda, ancora più grave se si pensa che un operatore del 112, il numero unico
di emergenza, per ogni caserma – sebbene a turno – deve occuparsi degli acquisti
al supermercato per rifornire la dispensa e quindi assicurare
colazione, pranzo e cena ai compagni d'armi. Questo
è il trattamento che viene riservato a chi rischia la vita per combattere la
criminalità, effettuando
anche straordinari quotidiani non retribuiti. Ciò in un momento in cui, tra l'altro, il
crimine sta aumentando mentre gli uomini e le donne del comparto sicurezza
diminuiscono, tanto che diversi presidi risultano sguarniti o gravemente sotto
organico. Con disposizioni
di questa portata non si fa altro che colpire un comparto già troppo spesso indebolito da una politica
irresponsabile».
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