«Mi chiedo come si voglia garantire la sicurezza nel nostro Paese se continuiamo ad indebolire il
comparto preposto, con tagli alle risorse a dir poco irragionevoli. La cosiddetta “spending
review” ha ridotto letteralmente a “pane e acqua” l’Arma dei
Carabinieri. Per risparmiare sono stati effettuati tagli sulle vettovaglie. Addirittura i militari possono spendere per la cambusa solo 2.60 euro a pasto per
ciascuno, mettendo di tasca propria quanto eccede. Inoltre, sono costretti a provvedere da soli alla preparazione dei pasti. E’ una situazione
assurda, ancora più grave se si pensa che un operatore del 112, il numero unico
di emergenza, per ogni caserma – sebbene a turno – deve occuparsi degli acquisti
al supermercato per rifornire la dispensa e quindi assicurare
colazione, pranzo e cena ai compagni d'armi. Questo
è il trattamento che viene riservato a chi rischia la vita per combattere la
criminalità, effettuando
anche straordinari quotidiani non retribuiti. Ciò in un momento in cui, tra l'altro, il
crimine sta aumentando mentre gli uomini e le donne del comparto sicurezza
diminuiscono, tanto che diversi presidi risultano sguarniti o gravemente sotto
organico. Con disposizioni
di questa portata non si fa altro che colpire un comparto già troppo spesso indebolito da una politica
irresponsabile».venerdì 11 luglio 2014
La cosiddetta spending review ha ridotto letteralmente a “pane e acqua” i nostri carabinieri
«Mi chiedo come si voglia garantire la sicurezza nel nostro Paese se continuiamo ad indebolire il
comparto preposto, con tagli alle risorse a dir poco irragionevoli. La cosiddetta “spending
review” ha ridotto letteralmente a “pane e acqua” l’Arma dei
Carabinieri. Per risparmiare sono stati effettuati tagli sulle vettovaglie. Addirittura i militari possono spendere per la cambusa solo 2.60 euro a pasto per
ciascuno, mettendo di tasca propria quanto eccede. Inoltre, sono costretti a provvedere da soli alla preparazione dei pasti. E’ una situazione
assurda, ancora più grave se si pensa che un operatore del 112, il numero unico
di emergenza, per ogni caserma – sebbene a turno – deve occuparsi degli acquisti
al supermercato per rifornire la dispensa e quindi assicurare
colazione, pranzo e cena ai compagni d'armi. Questo
è il trattamento che viene riservato a chi rischia la vita per combattere la
criminalità, effettuando
anche straordinari quotidiani non retribuiti. Ciò in un momento in cui, tra l'altro, il
crimine sta aumentando mentre gli uomini e le donne del comparto sicurezza
diminuiscono, tanto che diversi presidi risultano sguarniti o gravemente sotto
organico. Con disposizioni
di questa portata non si fa altro che colpire un comparto già troppo spesso indebolito da una politica
irresponsabile».
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