mercoledì 18 giugno 2014

Tolleranza zero verso chi prende mazzette e assegna appalti illegittimamente


«Resto sinceramente basito nel leggere le dichiarazioni dell’assistente di Galan rispetto agli appalti illegitti del Mose, che riferisce “Eravamo onnipotenti, far girare le tangenti ci sembrava normaleOvunque funziona così. Se vuoi i lavori pubblici, devi fare queste cose. Solo quando ci hanno arrestato abbiamo capito la gravità delle nostre azioni". Ebbene, le assurde parole di questa persona confermano, ancora una volta, come in Italia avvengano sistematicamente gravi fenomeni di illegalità nell’affidamento dei lavori, in base ad un sistema corrotto che è ormai strutturato e ben consolidato.
E’ per questo che ho presentato un’interrogazione, condivisa anche con i deputati Gessica Rostellato e Marco Da Villa, per verificare la regolarità di un ulteriore appalto assegnato dal Consorzio Venezia Nuova, ossia lo stesso consorzio che ha gestito il Mose. L’appalto in questione è stato affidato alla ThyssenKrupp AG per i lavori di istallazione di un parancolato di acciaio da realizzare lungo il perimetro di Marghera e della gronda lagunare di Venezia. Ho chiesto al Governo di fare chiarezza sulle condizioni e i costi in base ai quali è stato assegnato. Non dimentichiamoci che questo Consorzio è concessionario del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, quindi a maggior ragione deve rispondere al Governo sui criteri attraverso i quali assegna gli appalti. Ormai ritengo che fino a quando non verranno adottati seri provvedimenti preventivi per evitare appalti illegittimi, sia necessario un controllo incisivo sulla regolarità delle procedure. Ciò soprattutto, quando si tratta di organismi, come il Consorzio in questione, che già hanno commesso gravi illeciti nel settore degli appalti pubblici. Di fronte a questi fenomeni fraudolenti che vedono una commistione tra la politica e il mondo dell’imprenditoria non possiamo assolutamente permetterci di abbassare la guardia, con l’obiettivo di cambiare un sistema corrotto che da troppo tempo ha messo le radici».

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