giovedì 20 febbraio 2014

NO alla cattura e all’allevamento di animali da pelliccia!

E’ noto il trattamento barbaro e crudele riservato agli animali utilizzati nell’ambito dell’industria della pelliccia e, ciò non solo per quanto riguarda gli allevamenti stranieri, in particolare, i tanto condannati allevamenti cinesi, ma anche quelli italiani. Le indagini condotte da alcune associazioni animaliste presso gli allevamenti italiani testimoniano immagini crude e spaventose che mostrano animali coscienti, appesi su assi di legno, ai quali viene strappata la pelliccia, tra grida di dolore, senza alcuna esitazione.
Rizzetto: <<un Paese civile, dove, secondo il rapporto Eurispes del 2011, l'83% degli italiani dichiara di essere contrario alle pellicce, non può ritenere leciti la cattura, l’allevamento e l’uccisione di animali, attraverso metodi che ingenerano atroci sofferenze e per il soddisfacimento di futili esigenze umane. Per questo motivo ho presentato un'interpellanza parlamentare per chiedere l'interveto del Ministro dell'Ambiente affinchè venga vietata, definitivamente, l'uccisione di animali da pelliccia.
In Italia, negli anni, c’è stata un’incisiva evoluzione della normativa sulla tutela dei diritti degli animali: è stato disposto un inasprimento delle sanzioni nel caso di uccisione di un animale per crudeltà o senza  necessità, nei casi di maltrattamento e di abbandono, ma anche qualora gli animali siano utilizzati per i combattimenti clandestini e competizioni non autorizzate o se mantenuti in condizioni produttive di sofferenze. Ebbene, negli allevamenti di animali da pelliccia, non solo tali esseri viventi sono mantenuti in condizioni che provocano grave malessere, ma inoltre vengono allevati al solo scopo di sopprimerli attraverso tecniche crudeli, in mancanza di un requisito di “necessità” - come richiesto dalla legge - che possa, in qualche modo, giustificare tali pratiche. La pelliccia non è un bene necessario né utile! Infatti, di frequente viene commercializzata solo per la decorazione di capi ed accessori di abbigliamento e nella società odierna è possibile realizzare tessuti e materiali simili a quelli di origine animale. In più, le pratiche condotte nell'ambito dell'industria della pelliccia sono causa di una serie di fattori, che combinati, provocano un grave impatto ambientale di gran lunga superiore a quello che si determina per la produzione di prodotti tessili alternativi. In conclusione, oggi le attività economiche non possono prescindere dal rispetto di criteri ambientali, sociali ed etici e la cattura e l’allevamento di animali, per sopprimerli ed utilizzarne la pelliccia, rappresenta un’attività commerciale che si pone in contrapposizione  a tali criteri, pertanto, deve essere urgentemente vietata>>.

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