«Si parla tanto di Green economy e di sviluppo
sostenibile e si continua in modo assolutamente incontrollato a trasformare terreni agricoli in edificabili.
Ciò è quanto di meno sostenibile si
possa immaginare! Dobbiamo contrastare attivamente l’aumento della
costruzione di infrastrutture che, nel tempo, può rivelarsi un danno per l’ambiente e l’agricoltura, a
cui viene prepotentemente sottratto il suolo. In Italia vi sono una moltitudine
di immobili non utilizzati, è assurdo che invece di ripristinare questi edifici si continui a costruire in modo
incontrollato.
L’impermeabilizzazione del suolo è una delle prime cause di degrado del suolo, che comporta un maggiore rischio di inondazioni, contribuisce al riscaldamento globale, minaccia la biodiversità e troppo spesso fa venire meno terreni agricoli fertili. Questo è quanto ho sostenuto per esprimere la mia contrarietà ad un progetto dell’amministrazione comunale di Tavagnacco (Ud) che prevede il consumo del suolo di ben 1 milione di metri quadrati. Oggi in edilizia siamo pieni di contenitori senza contenuto. Se proprio dobbiamo costruire, è più corretto intervenire su edifici già esistenti. Non lasciamo ai nostri figli un mondo brutalmente cementificato!».
L’impermeabilizzazione del suolo è una delle prime cause di degrado del suolo, che comporta un maggiore rischio di inondazioni, contribuisce al riscaldamento globale, minaccia la biodiversità e troppo spesso fa venire meno terreni agricoli fertili. Questo è quanto ho sostenuto per esprimere la mia contrarietà ad un progetto dell’amministrazione comunale di Tavagnacco (Ud) che prevede il consumo del suolo di ben 1 milione di metri quadrati. Oggi in edilizia siamo pieni di contenitori senza contenuto. Se proprio dobbiamo costruire, è più corretto intervenire su edifici già esistenti. Non lasciamo ai nostri figli un mondo brutalmente cementificato!».
Ottimo tutto, ma... Tavagnacco!
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