«Bisogna tutelare la salute dei militari
italiani che prestano servizio in missioni dove possono venire a contatto con
ambienti in cui sono presenti sostanze e
materiali cancerogeni. Pochi giorni fa ho appreso la storia di un maresciallo dei Carabinieri in servizio
in provincia di Pordenone, a cui è stato diagnosticato un tumore al polmone al
ritorno da missioni in Kosovo e Afghanistan, dove è stato esposto ad agenti
chimici e onde elettromagnetiche in un contesto ambientale fortemente
inquinato.
Tuttavia, l’amministrazione non ha accolto la sua richiesta di indennizzo per malattia contratta per causa di servizio. Troppo spesso i militari italiani a ritorno dalle missioni si ammalano di gravi malattie, addirittura sembra che le stesse vaccinazioni a cui vengono sottoposti potrebbero essere la causa. Ho chiesto al Ministro della Difesa di rendere pubblici i dati statistici relativi al numero dei militari italiani che hanno contratto tumori dopo avere prestato servizio in missioni all’estero o comunque in luoghi potenzialmente a rischio. Rispetto a questi fatti, si deve fare chiarezza per essere certi che vengano adottate tutte le misure possibili per tutelare preventivamente la salute di queste persone e per indennizzare chi purtroppo resta vittima di gravi patologie».
Tuttavia, l’amministrazione non ha accolto la sua richiesta di indennizzo per malattia contratta per causa di servizio. Troppo spesso i militari italiani a ritorno dalle missioni si ammalano di gravi malattie, addirittura sembra che le stesse vaccinazioni a cui vengono sottoposti potrebbero essere la causa. Ho chiesto al Ministro della Difesa di rendere pubblici i dati statistici relativi al numero dei militari italiani che hanno contratto tumori dopo avere prestato servizio in missioni all’estero o comunque in luoghi potenzialmente a rischio. Rispetto a questi fatti, si deve fare chiarezza per essere certi che vengano adottate tutte le misure possibili per tutelare preventivamente la salute di queste persone e per indennizzare chi purtroppo resta vittima di gravi patologie».
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